lunedì 2 luglio 2007

Il vento fa il suo giro

O anche "E l'aura fai son vir", in occitano, e infatti è girato nelle valli occitane del Piemonte. Un film bello e duro, ci presenta la realtà diffidente dei paesini di montagna, ormai spopolati, in cui la gente del posto è divisa tra l'aiutare un pastore francese che ha deciso di venire a viverci e lavorarci, portando con sè la famiglia dai Pirenei, e diffidare del "forestiero", verso cui si possono raggrumare ogni sorta di diffidenza, paura e invidia, che fanno precipitare gli eventi verso una conclusione non consolatoria.

Il film non presenta vuoti proclami, è capace di mostrare il solco che si scava tra la gente, anzi, proprio là dove i protagonisti presentano le loro vaghe tesi di tolleranza, di anelante riscoperta delle tradizioni, queste enunciazioni vengono amaramente smentite dalla realtà dei fatti.
E proprio il protagonista rifugge la valorizzazione della tolleranza, in quanto presuppone la superiorità di chi tollera verso il tollerato e nega l'uguaglianza degli uomini; e non si adegua agli sforzi di recupero delle tradizioni del suo "amico" "colto" in paese, in quanto sono solo il retaggio di una vita che non si possiede più, dimenticata e ormai solo mitizzata.

Non se la prendano i piemontesi, anche se in fondo la chiusura e la diffidenza sono propri di questa gente, la storia potrebbe essere trasposta in un condominio di una qualunque città italiana (perdendo però la ricchezza del contesto e del paesaggio montano).
Sono bravi invece i protagonisti, quasi tutti non professionisti, abitanti delle valli montane, pur con qualche ingenuità, e forse proprio per questo, rendono con sincerità le espressioni e la genuinità di un mondo.

Compaiono anche i Lou Dalfin!


..."e ogni cosa prima o poi ritorna"

Il vento fa il suo giro, di Giorgio Diritti, con Thierry Toscan, Alessandra Agosti, Dario Anghilante, Giovanni Foresti.

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