Sono tempi duri, quelli che viviamo: guerre che sembrano lontane (Afghanistan, Iraq) e terrorismo vicino (Brigate Rosse), difesa della famiglia (CEI) e orgoglio gaio (omossessuali), rapimenti di bande locali e prigionieri di governi (Teheran), aziende in preda a interessi di vario tipo (Telecom Italia) e politica scandalizzata (paparazzi).
Dopo questo quadro fosco (che ho disegnato in realtà solo per salire nel ranking di Goooogle), volevo parlare di una faccenda seria, che mi stava a cuore: le recenti pubblicità di una gomma da masticare, che provoca flatulenze rinfrescanti a scoiattoli salvaboschi, e quella dei problemi di effluvi odorosi che una coppia di giovani spandono dalle loro "pedule" non traspiranti.
Anche se di recente la Litizzetto se l'è presa con lo scoiattolo salvaboschi (e congelarospi), io l'ho trovata divertente, rispettosa della natura nelle sue espressioni più vere (e liberatorie), in armonia con l'essenza dell'animo animale con cui l'autore ha saputo evidentemente mettersi in contatto.
Diversamente la coppia di giovani asociali e amorali, che in pubblico si liberano dei loro calzari, provocando malori e incidenti, e mandando a monte, loro sì, ogni possibilità di intese d'amore e unioni (solo a scopo matrimonio).
Solo lo scoiattolo è in grado altruisticamente di salvare la comunità in difficoltà, mentre i giovini, togliendosi le fetuse scarpe di nascosto, in un impulso d'egoismo, mettono a repentaglio la salute pubblica.
La pubblicità dello scoiattolo evoca freschezza e libertà, quella dei giovani incolti puzza, malcostume e costrizione.
Lo scoiattolo è grezzo ma allegro, i ragazzi sono volgari, volgari, volgari.
Insomma, viva lo scoiattolo sporcaccione!
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