Stavo considerando il numero di manga di samurai che sto leggendo in questo periodo, e non c'è male: Vagabond, L'immortale, Lone Wolf and Cub, e l'ultimo arrivato, Shingurui.
Vagabond e L'immortale hanno tempi di uscita un po' troppo dilatati, in particolare per Vagabond sembra di dover pasteggiare con un piatto della nouvelle cuisine quando hai la fame di un camallo..
Invece posso dire che Shingurui mi sta lentamente prendendo: per continuare con l'analogia culinaria, è un piatto forte, in cui la violenza non manca e viene mostrata incessantemente, ma non è una violenza che si compiace di sè stessa, piuttosto testimonia la vita di tempi in cui l'obbedienza al proprio signore era assoluta e indiscutibile.
E se in alcuni casi, come in Lone Wolf and Cub, il tema dell'assoluto conformismo ai vincoli dell'obbedienza portano a dimostrazioni estreme e se vogliamo affascinanti di onore e tradimenti, in altri casi, come in Shingurui, questo porta alla partecipazione alla follia del maestro/capo famiglia, rendendo i protagonisti vittime e partecipi delle tragedie che ne conseguono.
Shingurui, di Takayuki Yamaguchi (disegni) e Norio Nanjo (sceneggiatura), edito dalla Panini/Planet Manga, 4 euro.
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