Stardust di Neil Gaiman, La riforma protestante di L.Schorn-Schutte, I doni di Ursula K.LeGuin, Un oscuro scrutare di Philip K.Dick.
Bene, passo periodi di assenza dalle letture a periodi di grande attività "leggivora", e degli ultimi libri davvero non mi lamento.
Stardust, di Neil Gaiman, è una favola moderna e allo stesso tempo antica, riprende con leggerezza e - cosa rara! - freschezza temi e personaggi del folklore popolare per riproporli in una favola che è la storia di due ragazzi: un ragazzo umano (ma non troppo) che si avventura nel mondo delle fate per recuperare una stella da portare alla ragazza dei suoi desideri, e una ragazza, la stella stessa, caduta dal cielo e al centro degli interessi non proprio innocenti di vari personaggi, tra cui il ragazzo stesso.
Piacevole e per tutti.
Se si vuole fare una critica (e io quando scrivo sento sempre la necessità, forse ingenerosa, di trovare i difetti delle opere altrui), posso dire che in qualche modo ad alcuni personaggi, pure molto ben caratterizzati, non viene concesso un respiro sufficentemente ampio, svaniscono improvvisamente, dando l'impressione di un troncamento della storia per dover proseguire lungo il filone principale (ad esempio i cacciatori di tempeste, che vedrei benissimo in un disegno animato di Hayao Myazaki).
Io ho letto l'edizione della Mondadori, anche se esite una versione della Magic Press, con le illustrazioni del grande Charles Vess. (qui il sito dell'editore americano)
La riforma protestante, di L.Schorne-Schutte, edito da il Mulino. Valido saggio sulla riforma protestante, le motivazioni, i coinvolgimenti e le scansioni storiche, con un capitolo sulle diverse interpretazioni della storia del protestantesimo che si sono avute nel tempo, interessante anche per chi legge questo libro per curiosità personale (e non per dare un esame, tanto per dire).
Mi interessava sapere come si produsse una "rivolta" contro una concezione consolidata della religiosità; non che ciò non avvenga in altre evidenze storico-geografiche, forse oggi avviene con più vigore il progressivo disinteresse verso una religiosità gerontocratica.
I doni di Ursula K.LeGuin (questo il suo sito ufficiale), eccellente scrittrice, e lo dimostra anche in quest'opera, una storia sulla difficoltà della crescita, la comprensione delle responsabilità e dell'uso del potere, del relazionarsi con gli altri, in un romanzo in cui la profondità psicologica si sposa con una grande capacità di creare un mondo, vissuto e reale.
Estremo piacere della lettura. (qui un'intervista dell'autrice sul libro, in inglese)
Un altro libro della serie, "Voices", è già stato pubblicato in America, mentre un terzo "Powers" è previsto. Sono tre libri indipendenti anche se connessi tra loro (i protagonisti del primo compaiono anche nel secondo e nel terzo).
Un oscuro scrutare di Philip K.Dick, Fanucci Editore.
Opera estrema, dolorosa e sentita di Philip Dick, sull'esperienza della droga, l'alterarsi di coscienza, il disgregarsi della personalità e il crollo definitivo dell'individuo.
Ma anche una denuncia su un sistema alienante che produce il male, distrugge e "ricicla" chi ne fa uso, giustificando il controllo totale e la repressione della società, al di là di qualsiasi desiderio/capacità di sanare alcunchè.
Poi riflessione sulle (im)possibilità ontologiche dell'uomo, reale conoscenza di sè stessi, la realtà, gli altri, dio.
Da ricordare Donna, archetipo della figura femminile positiva sempre presente nelle opere di Dick.
Opera da rileggere più volte, che offre diverse angolazioni di lettura, ricca.
Un oscuro scrutare e I doni rientrano nella catalogazione bibliofila nel genere "fantascienza", eppure in entrambe i casi queste etichette risultano non strette (sembrerebbe una vergogna, cosa che non è), quanto limitate, insufficienti: sarebbe come definire la Divina Commedia un'opera storica in versi. Dick stesso, per Un oscuro scrutare, non desiderava che la pubblicazione avvenisse in una collana di fantascienza, eppure le resistenze mentali degli editori non gli permisero di fare diversamente.
Per curiosità ho cercato in rete recensioni del film tratto da Un oscuro scrutare, e ho trovato questa: se riportata correttamente, posso solo dire che trovo incredibile come al critico de Il Giornale sia data la possibilità di scrivere (retribuito, non credo neanche male) tanti strafalcioni. Complimenti!
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