Quel che mi stupisce di queste ore, drammatiche per il disastro sismico e nucleare in Giappone, così come per altre meno recenti, vedi il disastro petrolifero nel Golfo del Messico, non è la scoperta di essere vulnerabile, debole di fronte alla possenza infinita e inesauribile della natura, ma qualcos'altro: il fatto che l'uomo moderno sia convinto di potere e quindi giocoforza anche dovere agire sulla natura, governarla come se questa fosse nient'altro che un'appendice di sè.
Invece così non è, e sarebbe importante rendersene prima possibile conto. L'uomo può solo supporre di avere il pieno potere sul proprio mondo immaginario e immaginato, niente di più, e nella realtà nemmeno su questo, a meno di avere un'infinita consapevolezza.
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