Idea, se fossi capace di disegnare, per variazioni sul tema "disegno sull'evoluzione": il classico disegno della scimmia che pianopiano, camminando, diviene eretta fino a evolversi (?) nell'uomo..
renderlo simmetrico, con due uomini che si evolvono da uno da sinistra e l'altro da destra, e si incontrano.
Le possibili variazioni sono innumerevoli: un uomo e una donna che si baciano, due politici di posizioni diverse o opposte che si incontrano o si urlano contro, il venditore/manager che incontra il cliente/dipendente, due duellanti che incrociano le spade, ecc..
(non si sa mai quando si generano nella mente queste idee se qualcuno le ha già pensate..)
idee in caduta libera... idee, passioni, letteratura e fumetti, cinema, informatica, viaggi, esperienze
mercoledì 31 gennaio 2007
lunedì 29 gennaio 2007
Notte bianca delle Universiadi
Qua voglio solo ricordare la notte bianca del sabato passato: sono uscito, obbligato perchè dovevo digerire una cena a base di formaggi francesi (in cui le muffe facevano la loro parte!)..
Non volevo fare la fine di Little Nemo, il personaggio delle tavole di Winsor McCay! (anche se avrei voluto fare un sogno in compagnia di Little Ego!)
Così mi sono trovato in mezzo alla folla della Notte bianca, l'ultima in conclusione delle Universiadi (di cui secondo me i mezzi di comunicazione/incomunicazione/scomunicazione hanno parlato poco).
Mi sono divertito a fare metà via Garibaldi come un topo di Hamelin, a seguire cioè un banda di suonatori di sole percussioni vestiti in stile settecentesco, molto bravi e coinvolgenti.
Ho poi continuato da piazza Castello, lungo via Po (pienissima di gente) fino a piazza Vittorio. Lì suonava (??) Hi Nrg (mi spiace ma i Gotan Project che ho sentito qualche giorno prima sono un'altra cosa! bravissimi).
Infine Murazzi, con tappa da Giancarlo.
Ho fatto ritorno, sempre a piedi, per la stessa strada... esausto (ho fatto solo le 2,40), e finalmente a casa ho digerito i formaggi!
(forse non del tutto, visto che ho ancora guardato un pezzo di un film (Pugna d'amore in sogno) su Fuori Orario di Rai Tre, in stato non proprio di lucidità)
Aggiornamento del 7/4/2007: Ho messo il percorso su Google Maps, chi vuole lo può vedere (ma a chi può interessare?).
Non volevo fare la fine di Little Nemo, il personaggio delle tavole di Winsor McCay! (anche se avrei voluto fare un sogno in compagnia di Little Ego!)
Così mi sono trovato in mezzo alla folla della Notte bianca, l'ultima in conclusione delle Universiadi (di cui secondo me i mezzi di comunicazione/incomunicazione/scomunicazione hanno parlato poco).
Mi sono divertito a fare metà via Garibaldi come un topo di Hamelin, a seguire cioè un banda di suonatori di sole percussioni vestiti in stile settecentesco, molto bravi e coinvolgenti.
Ho poi continuato da piazza Castello, lungo via Po (pienissima di gente) fino a piazza Vittorio. Lì suonava (??) Hi Nrg (mi spiace ma i Gotan Project che ho sentito qualche giorno prima sono un'altra cosa! bravissimi).
Infine Murazzi, con tappa da Giancarlo.
Ho fatto ritorno, sempre a piedi, per la stessa strada... esausto (ho fatto solo le 2,40), e finalmente a casa ho digerito i formaggi!
(forse non del tutto, visto che ho ancora guardato un pezzo di un film (Pugna d'amore in sogno) su Fuori Orario di Rai Tre, in stato non proprio di lucidità)
Aggiornamento del 7/4/2007: Ho messo il percorso su Google Maps, chi vuole lo può vedere (ma a chi può interessare?).
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Piovono rane (Mike Mignola oltre Hellboy)
Questo è il secondo volume di Mignola sul Bureau of Paranormal Research and Defense (B.P.R.D.), ovvero l'agenzia che ha trovato e accolto il "demone buono" Hellboy, senza che questi ne sia protagonista.
Protagonisti sono i vari personaggi che Hellboy ha incontrato nelle varie avventure: Johann Kraus, il medium privo di corpo, Liz Sherman, pirocinetica, Abe Sapien, l'umanoide acquatico con poteri di empatia, Roger l'omuncolo, nato da una mistura di sangue ed erbe, e la dottoressa Kate Corrigan, l'unica persona normale del gruppo.
Il team si trova riunito per contrastare la rinascita di Sadu-Hem, di chiara ispirazione lovecraftiana, e dei suoi amici rospacci mostruosi giganti.
La trama di per sè non appassiona più di tanto, è priva della tensione necessaria per tenere "incollato alla sedia" il lettore, il mistero rivelato su Abe pure è debole, l'ironia che contrassegnava Hellboy qua è quasi del tutto assente. Oltrettuto la storia è sostanzialmente divisa in due parti, una dedicata all'azione, l'altra al ricordo trasognato di Abe, ma queste due parti mal si legano tra loro.
Insomma, la storia si fa leggere ma si fa pure velocemente dimenticare.
Davis non è un malvagio disegnatore, ma non aggiunge la necessaria cupezza ai mostriciattoli, in particolare i ranocchi mostruosi sono fotocopie tirate via dai disegni di Mignola.
M.Mignola e G.Davis, B.P.R.D. - Una piaga di rane, Magic Press, 12,50 euro.
Protagonisti sono i vari personaggi che Hellboy ha incontrato nelle varie avventure: Johann Kraus, il medium privo di corpo, Liz Sherman, pirocinetica, Abe Sapien, l'umanoide acquatico con poteri di empatia, Roger l'omuncolo, nato da una mistura di sangue ed erbe, e la dottoressa Kate Corrigan, l'unica persona normale del gruppo.
Il team si trova riunito per contrastare la rinascita di Sadu-Hem, di chiara ispirazione lovecraftiana, e dei suoi amici rospacci mostruosi giganti.
La trama di per sè non appassiona più di tanto, è priva della tensione necessaria per tenere "incollato alla sedia" il lettore, il mistero rivelato su Abe pure è debole, l'ironia che contrassegnava Hellboy qua è quasi del tutto assente. Oltrettuto la storia è sostanzialmente divisa in due parti, una dedicata all'azione, l'altra al ricordo trasognato di Abe, ma queste due parti mal si legano tra loro.
Insomma, la storia si fa leggere ma si fa pure velocemente dimenticare.
Davis non è un malvagio disegnatore, ma non aggiunge la necessaria cupezza ai mostriciattoli, in particolare i ranocchi mostruosi sono fotocopie tirate via dai disegni di Mignola.
M.Mignola e G.Davis, B.P.R.D. - Una piaga di rane, Magic Press, 12,50 euro.
domenica 28 gennaio 2007
Il Barokko negli anni '90, secondo Bacilieri
Questo è un tentativo di scrivere una recensione di Barokko. Chissà che un giorno non lo riprenda in modo meno confuso!
In attesa di poter rileggere una storia di Paolo Bacilieri (spero presto), orfano al momento del Napoleone di Ambrosini, più volte da lui disegnato e sceneggiato, mi sono ritrovato a (ri)leggere queste storie, pubblicate tra il 1988 e il '92 su Comic Art e raccolte in un volume dalla Black Velvet.
Il volume giaceva da tempo in mezzo ai mucchi di fumetti e libri (che inesorabilmente invadono la mia stanza e un giorno mi crolleranno addosso, soffocandomi!): avevo già letto le storie di questo insolito pseudo-investigatore privato, e gli avevo anteposto altre letture.
Eppure, rileggerlo adesso nulla toglie al gusto della riscoperta, e questi anni tra gli '80 e '90, così mirabilmente raccontati, così diversi agli anni che viviamo adesso, sono comunque vivi e presenti, del tutto attuali.
Il segno di Bacilieri è ancora volutamente sporco, e solo più tardi si convertirà ad una linea chiara più nitida. La capacità di sceneggiatore è già decisamente matura, anzi, a questa lettura posso dire che immaturo ero io, il lettore di allora.
Barokko è un investigatore privato, ma nelle storie, in cui si trova coinvolto più che protagonista, si riduce anche a girare filmini ai matrimoni o a partecipare persino ad un colpo.
Ma i personaggi con cui convive non sono meno rappresentativi di un mondo metropolitano e provinciale di cui siamo figli: sono oltre la morale, nel senso che l'hanno superata, gli unici interessi che hanno sono decisamente materiali, se vivono sentimenti forti questi spiccano nel panorama desolato che li circonda (disegnato e rappresentato). Così per "Brodo" e Mona, Michele e Erika.
Altri sono presi da una "gestione" quotidiana dei rapporti familiari, Barokko in particolare, e questo sembra ancora più eccezionale, anche perchè sono gli unici di cui si può immaginare un futuro.
Infine vi sono quelli che, anche se possono uscire sconfitti dagli eventi, non sono vittime: Sandokan, e nuovamente Michele ed Erika.
Il racconto di Bacilieri non vuole essere edificante, nè si ravvede un tentativo di fare morale: proprio per questo Barokko è uno spaccato perfetto, una descrizione che un'inchiesta giornalistica non saprebbe dare con altrettanto vigore, degli anni del cosidetto "edonismo reaganiano", ovvero l'"epoca craxiana".
Le storie presenti nel volume sono "Otello 91", "A22 Modena-Brennero", "Tragicomixage", "Erika", e "Conad". Conclude il volume la storia incompiuta "The Big Trip" (che Bacilieri stesso definisce essere estranea al Barokko delle storie precedenti), e uno sketchbook.
P.Bacilieri, Barokko, ed. Black Velvet, 14,00 euro.
In attesa di poter rileggere una storia di Paolo Bacilieri (spero presto), orfano al momento del Napoleone di Ambrosini, più volte da lui disegnato e sceneggiato, mi sono ritrovato a (ri)leggere queste storie, pubblicate tra il 1988 e il '92 su Comic Art e raccolte in un volume dalla Black Velvet.
Il volume giaceva da tempo in mezzo ai mucchi di fumetti e libri (che inesorabilmente invadono la mia stanza e un giorno mi crolleranno addosso, soffocandomi!): avevo già letto le storie di questo insolito pseudo-investigatore privato, e gli avevo anteposto altre letture.
Eppure, rileggerlo adesso nulla toglie al gusto della riscoperta, e questi anni tra gli '80 e '90, così mirabilmente raccontati, così diversi agli anni che viviamo adesso, sono comunque vivi e presenti, del tutto attuali.
Il segno di Bacilieri è ancora volutamente sporco, e solo più tardi si convertirà ad una linea chiara più nitida. La capacità di sceneggiatore è già decisamente matura, anzi, a questa lettura posso dire che immaturo ero io, il lettore di allora.
Barokko è un investigatore privato, ma nelle storie, in cui si trova coinvolto più che protagonista, si riduce anche a girare filmini ai matrimoni o a partecipare persino ad un colpo.
Ma i personaggi con cui convive non sono meno rappresentativi di un mondo metropolitano e provinciale di cui siamo figli: sono oltre la morale, nel senso che l'hanno superata, gli unici interessi che hanno sono decisamente materiali, se vivono sentimenti forti questi spiccano nel panorama desolato che li circonda (disegnato e rappresentato). Così per "Brodo" e Mona, Michele e Erika.
Altri sono presi da una "gestione" quotidiana dei rapporti familiari, Barokko in particolare, e questo sembra ancora più eccezionale, anche perchè sono gli unici di cui si può immaginare un futuro.
Infine vi sono quelli che, anche se possono uscire sconfitti dagli eventi, non sono vittime: Sandokan, e nuovamente Michele ed Erika.
Il racconto di Bacilieri non vuole essere edificante, nè si ravvede un tentativo di fare morale: proprio per questo Barokko è uno spaccato perfetto, una descrizione che un'inchiesta giornalistica non saprebbe dare con altrettanto vigore, degli anni del cosidetto "edonismo reaganiano", ovvero l'"epoca craxiana".
Le storie presenti nel volume sono "Otello 91", "A22 Modena-Brennero", "Tragicomixage", "Erika", e "Conad". Conclude il volume la storia incompiuta "The Big Trip" (che Bacilieri stesso definisce essere estranea al Barokko delle storie precedenti), e uno sketchbook.
P.Bacilieri, Barokko, ed. Black Velvet, 14,00 euro.
"Rivelazioni" sul Vaticano
Come scrive lo stesso autore della prefazione, di recente c'è stato un proliferare di libri che trattano il Vaticano, visto come luogo di cospirazioni e malefatte. In realtà più che libri sono state le polemiche, ma tant'è.
In questo fumetto della Dark Horse un omicidio sconvolge gli ambienti umbratili delle gerarchie ecclesiastiche, e per risolvere il caso viene eccezionalmente chiamato un detective "da fuori", ovvero da Londra. Il Detective Northen dovrà lottare con gran determinazione per raggiungere la verità, trovandosi spesso in una situazione di dubbio, ambiguità e minaccia imminente.
Jenkins, autore maturo e ormai affermato nel panorama mainstream americano, non vuole cadere nella trappola del sottogenere delle "terribili cospirazioni vaticane", e confeziona un prodotto che in realtà fa uso del sospetto e del sottinteso, per potere spiazzare il lettore. E il lettore viene preso in contropiede dall'evolversi degli eventi e dall'ambiguità del genere, che subisce una sterzata inattesa verso la conclusione.
E se la trama riesce a smarcarsi dal rischio del "già visto", del facile anticlericalismo, sta proprio in questo fraintendimento di genere, questo "trucco" utilizzato dall'autore, a mio avviso, la maggiore debolezza della sceneggiatura. Il lettore ne viene spiazzato, non sorpreso, e la storia non ne risulta arricchita.
Alla fine resta una storia solida anche se solo potenzialmente intrigante, con una buona atmosfera, carica di tensione, accesi scambi di battute tra i personaggi chiave della vicenda, senza che il protagonista ne guadagni in simpatia.
I disegni del bravo Ramos sono adatti alla narrazione, forse perfino troppo cupi.
P.Jenkins e H.Ramos, Revelations, Planeta DeAgostini, 11,95 euro
In questo fumetto della Dark Horse un omicidio sconvolge gli ambienti umbratili delle gerarchie ecclesiastiche, e per risolvere il caso viene eccezionalmente chiamato un detective "da fuori", ovvero da Londra. Il Detective Northen dovrà lottare con gran determinazione per raggiungere la verità, trovandosi spesso in una situazione di dubbio, ambiguità e minaccia imminente.
Jenkins, autore maturo e ormai affermato nel panorama mainstream americano, non vuole cadere nella trappola del sottogenere delle "terribili cospirazioni vaticane", e confeziona un prodotto che in realtà fa uso del sospetto e del sottinteso, per potere spiazzare il lettore. E il lettore viene preso in contropiede dall'evolversi degli eventi e dall'ambiguità del genere, che subisce una sterzata inattesa verso la conclusione.
E se la trama riesce a smarcarsi dal rischio del "già visto", del facile anticlericalismo, sta proprio in questo fraintendimento di genere, questo "trucco" utilizzato dall'autore, a mio avviso, la maggiore debolezza della sceneggiatura. Il lettore ne viene spiazzato, non sorpreso, e la storia non ne risulta arricchita.
Alla fine resta una storia solida anche se solo potenzialmente intrigante, con una buona atmosfera, carica di tensione, accesi scambi di battute tra i personaggi chiave della vicenda, senza che il protagonista ne guadagni in simpatia.
I disegni del bravo Ramos sono adatti alla narrazione, forse perfino troppo cupi.
P.Jenkins e H.Ramos, Revelations, Planeta DeAgostini, 11,95 euro
venerdì 19 gennaio 2007
Sicurezza la mia unica (in)certezza
Ultimamente, a seguito del furto del portatile e di qualche virus che mi ha infestato il pc, sono stato ulteriormente sensibilizzato nei riguardi della sicurezza.
Ecco un piccolo (e sempre in via di aggiornamento) vademecum per la sicurezza (non in ordine di importanza):
Regola numero 1:
Creare e usare account utente diversi a seconda di cosa si vuole fare. Per l'utente medio 2 possono bastare: uno con i poteri di amministratore, da usare solo se estrememamente necessario (alcune istallazioni di programmi, alcuni aggiornamenti di sistema), uno con privilegi limitati, da usare per le operazioni quotidiane.
Volendo, se ne può creare uno per la navigazione con il profilo più limitato dell'ospite (Guest). Con Windows XP Home si può usare AccountView, che permette di gestirli con maggiore duttilità di quanto il sistema non offra (alcune scelte della Microsoft mi restano del tutto incomprensibili: dovrebbero favorire l'utilizzo di opzioni che aumentano la sicurezza del sistema!).
Questo programma non è proprio da novizi, l'ho testato e non ho avuto problemi, comunque raccomando prudenza nell'uso.
Una volta che si utilizza un utente con privilegi limitati, se necessario si può eseguire programmi come se si fosse un altro utente, lanciandolo da Start > Esegui e digitando:
runas nomeutente nomeprogramma.exe
(per vedere le opzioni scrivere da dos runas /?)
In alternativa, si può usare un programma che crea un pc virtuale, come VMWare Player, gratuito, con un sistema operativo adeguato, e usarlo per navigare su internet o provare programmi di cui si dubita.
Anche questa soluzione non è da principianti, e la spiegazione delle impostazioni esula da questo breve articolo..
Ecco un piccolo (e sempre in via di aggiornamento) vademecum per la sicurezza (non in ordine di importanza):
Regola numero 1:
Creare e usare account utente diversi a seconda di cosa si vuole fare. Per l'utente medio 2 possono bastare: uno con i poteri di amministratore, da usare solo se estrememamente necessario (alcune istallazioni di programmi, alcuni aggiornamenti di sistema), uno con privilegi limitati, da usare per le operazioni quotidiane.
Volendo, se ne può creare uno per la navigazione con il profilo più limitato dell'ospite (Guest). Con Windows XP Home si può usare AccountView, che permette di gestirli con maggiore duttilità di quanto il sistema non offra (alcune scelte della Microsoft mi restano del tutto incomprensibili: dovrebbero favorire l'utilizzo di opzioni che aumentano la sicurezza del sistema!).
Questo programma non è proprio da novizi, l'ho testato e non ho avuto problemi, comunque raccomando prudenza nell'uso.
Una volta che si utilizza un utente con privilegi limitati, se necessario si può eseguire programmi come se si fosse un altro utente, lanciandolo da Start > Esegui e digitando:
runas nomeutente nomeprogramma.exe
(per vedere le opzioni scrivere da dos runas /?)
In alternativa, si può usare un programma che crea un pc virtuale, come VMWare Player, gratuito, con un sistema operativo adeguato, e usarlo per navigare su internet o provare programmi di cui si dubita.
Anche questa soluzione non è da principianti, e la spiegazione delle impostazioni esula da questo breve articolo..
giovedì 18 gennaio 2007
Arpagon (non è Eragon)
Il libro non è un capolavoro, ma è piacevole da leggere (più il primo volume del secondo).
Il film, come si deduce dal mio titolo, è qualcos'altro. Non solo, è pure brutto.
A chi dare la colpa? Non lo so, i produttori hanno foraggiato un paio di attori di tutto rispetto (John Malkovic, Jeremy Irons, Robert Carlyle), ma considerato che il fantasy in questo momento "tira", che il libro di Christopher Paolini ha avuto un grande successo e che se ne poteva ottenere una triologia, si può dire che si sono rivelati per niente ambiziosi.
Pure il doppiaggio è squallido, la scelta della voce del drago Zaphira è semplicemente ridicolo.
Accetterei persino scelte dettate da rozza avidità, modifiche alla trama fatte con l'accetta: non considero Eragon un un'icona sacra, intoccabile. Ma non sopporto casi come questi, di miopia e incapacità.. una (piccola) occasione mancata.
Se posso apparire più irato di quanto non sia è perchè il fantasy è un genere che mi piace (ovviamente) sin dall'infanzia, eppure le trasposizioni cinematografiche molto raramente superano il livello della mediocrità.
I danni maggiori vengono provocati, secondo me, dai produttori, che valutano il genere esclusivamente come infantile o infantiloide, da sceneggiatori e registi, spesso di bassissimo livello, e autori in genere che non osano o sperimentano.
Il film, come si deduce dal mio titolo, è qualcos'altro. Non solo, è pure brutto.
A chi dare la colpa? Non lo so, i produttori hanno foraggiato un paio di attori di tutto rispetto (John Malkovic, Jeremy Irons, Robert Carlyle), ma considerato che il fantasy in questo momento "tira", che il libro di Christopher Paolini ha avuto un grande successo e che se ne poteva ottenere una triologia, si può dire che si sono rivelati per niente ambiziosi.
Pure il doppiaggio è squallido, la scelta della voce del drago Zaphira è semplicemente ridicolo.
Accetterei persino scelte dettate da rozza avidità, modifiche alla trama fatte con l'accetta: non considero Eragon un un'icona sacra, intoccabile. Ma non sopporto casi come questi, di miopia e incapacità.. una (piccola) occasione mancata.
Se posso apparire più irato di quanto non sia è perchè il fantasy è un genere che mi piace (ovviamente) sin dall'infanzia, eppure le trasposizioni cinematografiche molto raramente superano il livello della mediocrità.
I danni maggiori vengono provocati, secondo me, dai produttori, che valutano il genere esclusivamente come infantile o infantiloide, da sceneggiatori e registi, spesso di bassissimo livello, e autori in genere che non osano o sperimentano.
Auguri di buon anno
Bene, ho iniziato l'anno con molto lavoro e fatica, ma anche qualche soddisfazione, per ora...
Pochissimo tempo per scrivere, capita anche che mi addormenti mezz'ora dopo aver cenato...
Auguri! (anche fuori da internet!)
Pochissimo tempo per scrivere, capita anche che mi addormenti mezz'ora dopo aver cenato...
Auguri! (anche fuori da internet!)
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