giovedì 25 ottobre 2007

Il Governo italiano è contro la libera informazione?

Di recente il Governo Prodi ha varato un disegno di legge che può essere giudicato, a pensare male, degno del Minculpop di epoca fascista, contro la libertà di espressione, e, a pensare bene, raffazzonato, pessimamente scritto e rivolta agli interessi di una lobby contro l'interesse del vivere civile dei cittadini. Altre interpretazioni non mi vengono in mente. Mi spiace, ci provo, ma il disgusto è troppo.
Ne ha scritto perfino il TimesOnLine, con un articolo titolato "A geriatric assault on Italy's bloggers" ("Un assalto geriatrico contro i blogger italiani"). E come al solito l'Italia ha fatto una pessima figura.

Non dico altro, alcuni riferimenti li trovate su diversi siti, fatevi voi un'idea, e siate liberi di cercare altrove e farvi un'idea diversa dalla mia (la rete è libera, per adesso):


Perchè l'hanno fatto? Forse perchè la fuga dei cervelli dall'Italia andava perfezionata...

mercoledì 24 ottobre 2007

la rete diventa sempre più politica

Sono convinto che ormai i giovani (di spirito, ovviamente) che guardano internet - si potrebe dire navigano, ma in realtà guardano: perchè navigare richiama alla mente lo spostamento continuo e anche un po' dispersivo, mentre secondo me la rete oggi si guarda e si fa leggere , è come se si guardasse la televisione, solo con occhi più aperti e consapevoli, con la capacità di scegliere, decidere, rispondere agli stimoli - la guardano e la sentono come parte del proprio campo d'azione, naturale e accettato.
Internet è uno spazio, lo spazio della propria libertà, della propria azione: su internet si fanno cose, si ascolta musica, si naviga come se si uscisse la sera, a incontrare gli amici, a fare due chiacchere, bere qualcosa.

Quindi è chiaro che forze che propongono di limitare la libertà in rete è come se cercassero di limitare la nostra libertà personale, di uscire, incontrare gli amici, di fare due chiacchere, prestare o consigliare un libro, ascoltare musica alla radio, e così via.

Sia ben chiaro, ci sono entità incapaci di adeguarsi a questa nuova realtà, per non rinunciare a una posizione consolidata (magari di cartello) o per paure ataviche di perdità di autorevolezza: i loro interventi vengono percepiti come tentativi di imporre a tutti di stare chiusi in casa, di consumare solo i prodotti preconfezionati, comunicare con gli altri in un linguaggio limitato e omologato.
La volontà degli utenti, di tutti gli utenti, verso questi rappresentanti dell'ancient regime sarà sempre più votato al rifiuto tenace verso questo modo vecchio e condizionante di concepire le cose.

La risposta degli utenti sarà sempre più squisitamente politica, perchè non sarà questione di permettere che mio figlio scarichi un brano liberamente, sia pure illegalmente, di leggere più informazioni e opinioni, perchè no, fallaci ma certamente interessanti, di chattare, magari perdendo tempo, con amici lontani, la questione sarà difendere la propria libertà di esprimersi, di comunicare, di informarsi, di vivere nel contesto civile, fatto di diritti e di doveri e di pacifica convivenza, da persone libere.

martedì 23 ottobre 2007

LinuxDay 2007

Scrivo per segnalare il Linux Day 2007, evento in cui chiunque può partecipare, liberamente e gratuitamente: si tratta di un insieme di presentazioni, conferenze e lezioni adatte ai diversi livelli, dal neofita all'hacker che ragiona in binario, dedicate a Linux e al software libero.

L'evento si terrà il 27 ottobre 2007, nelle varie città italiane: per informazioni andate sul sito http://www.linuxday.it/ dove troverete anche tutti i riferimenti per la vostra città (o quella più vicina). Per Torino il sito di riferimento è http://linuxdaytorino.org/2007/ (e il blog degli organizzatori è qui).

Io purtroppo non ci potrò essere, ma faccio un augurio a tutti i partecipanti!

(e un grazie agli organizzatori, tutti volontari sempre molto disponibili)